Quando si aspetta un bambino oppure si ha un neonato in casa il problema dei pannolini rappresenta uno degli elementi principali a cui porre rimedio. Infatti un neonato deve essere cambiato almeno 7-8 volte al giorno durante le prime settimane di vita. Al tempo stesso si ha a disposizione la scelta tra i pannolini lavabili (in genere in materiale sintetico al cui interno viene posta un’imbottitura in tessuto per evitare le perdite) e quelli usa e getta.
Questi ultimi sono quelli normalmente commercializzati presso i supermercati, le farmacie e i negozi per l’infanzia. In genere rappresentano la soluzione preferita da parte delle famiglie perché sono molto più semplici da usare e non devono essere lavati. Al tempo stesso, proprio per le caratteristiche di questi pannolini e per il fatto di non essere riutilizzabili, è necessario valutare il loro smaltimento. Molto spesso le neo mamme hanno molti dubbi su quale sia la soluzione migliore per gestire i pannolini sporchi. Infatti da un lato tendono a lasciare in casa odori poco gradevoli, dall’altro la necessità di cambiare molto frequentemente il neonato può portare a riempire la pattumiera di materiale non riciclabile. Tuttavia bisogna tenere a mente che in vari Comuni sono presenti appositi cassonetti pensati appunto per lo smaltimento dei pannolini.
Questa soluzione permette di riempire il contenitore con il proprio carico di rifiuti con regolare cadenza. Comunque è bene ricordare che le regole per lo smaltimento variano a seconda dell’ente locale.
Cosa tenere a mente
Quando si parla di pannolini è necessario distinguere tra i prodotti non biodegradabili e quelli biodegradabili. Nel primo caso lo smaltimento avviene nel metodo tradizionale perché si tratta del classico modello di pannolino. Deve essere gettato insieme all’indifferenziata, tuttavia si ricorda che questo rifiuto risulta essere difficilmente smaltibile.
Infatti, proprio per essere resistente ed efficace, il pannolino non biodegradabile non teme l’acqua e l’umidità ed è impermeabile. Ciò si spiega con il fatto che la sua composizione si basa per metà sui derivati del petrolio non biodegradabili e per metà sulla polpa di legno. Di conseguenza può richiedere un periodo di oltre 500 anni prima di decomporsi. Al contrario, i pannolini biodegradabili si smaltiscono più facilmente perché sono realizzati con sostanze naturali e fibre vegetali. Anche in questo caso vanno gettati nella raccolta indifferenziata, quindi vengono scelti più per ragioni di tipo ambientale che per motivazioni pratiche. Di conseguenza l’ambito gestionale riguarda essenzialmente il modo in cui conservare i pannolini sporchi prima di gettarli nell’apposito cassonetto per la raccolta indifferenziata. In genere i neo genitori optano per contenitori richiudibili e di ridotte dimensioni (mangiapannolini), così da evitare l’accumulo di questi rifiuti maleodoranti. Puoi leggere informazioni interessanti su come scegliere un mangiapannolini su questo sito: http://www.mangiapannoliniericariche.it/.
Che cosa sono i mangiapannolini
Si calcola che un neonato necessita di almeno 4.500 pannolini nei due anni che dovrà indossare questi articoli. Il risultato è pari a una tonnellata di rifiuti. Per far fronte alle problematiche delle famiglie da questo punto di vista sono state adottate varie soluzioni. Tra queste si ricorda il mangiapannolini, cioè un contenitore oppure un bidone speciale studiato appunto per i pannolini usati. Chiamato anche maialino, consiste in una vera e propria pattumiera per pannolini che si caratterizza per essere ermetica e perfettamente igienica. Questi elementi sono fondamentali per evitare che il cattivo odore prodotto dai pannolini sporchi si diffonda per casa. Al tempo stesso il mangiapannolini consente di differenziare dal resto della spazzatura i pannolini usati. In genere questo contenitore viene tenuto accanto al fasciatoio, così da rendere più semplice il cambio del bambino. Nella maggior parte dei casi viene collocato in bagno oppure nella camera da letto. Si tratta di una soluzione molto utile, soprattutto quando non si ha uno spazio esterno dove tenere il contenitore per i pannolini sporchi. Inoltre permette di evitare di portare in giro per casa il pannolino usato prima di gettarlo nella spazzatura.
Le ricariche per i mangiapannolini
Alcuni mangiapannolini consentono l’uso di qualsiasi sacchetto come i normali contenitori per i rifiuti mentre altri adottano un particolare sistema di ricariche. Il procedimento è semplice, tuttavia è necessario acquistare le cartucce apposite. Si può optare per le ricariche originali oppure per quelle compatibili che si adattano ai più comuni mangiapannolini in commercio (http://www.lilnap.com/prodotti/ricarica-mangiapannolini-200-metri). Questa modalità risulta essere molto vantaggiosa perché consente di avere notevoli risparmi (circa il 60%) rispetto alla spesa prevista per l’acquisto delle ricariche mangiapannolini originali. I prodotti migliori sono realizzati in HDPE (polietilene ad alta densità) trattato con EVOH. In questo modo gli odori vengono completamente trattenuti.