La Storia dell’Università di Pisa dalla fondazione ai giorni nostri

L’università di Pisa è una delle più importanti nel panorama accademico italiano. Fondata nel 1343, oggi conta oltre 45 mila studenti, portandola al nono posto tra gli atenei più frequentati nel nostro paese. L’importanza dell’università di Pisa è tale che in città la popolazione studentesca supera il 10 percento, e considerando che l’intera provincia conta 420 mila abitanti è facile capire come il numero di giovani che vivono a Pisa sia davvero elevato.

La storia dell’Università di Pisa si perde nei secoli: vediamola un po’ più in dettaglio, dalla fondazione al suo svilupp, fino ai giorni nostri.

La fondazione

La nascita ufficiale dell’università di Pisa risale al 1343, ma secondo alcuni studiosi, questa importante istituzione cittadina nacque nell’XI secolo, poichè si hanno testimonianze certe di una Universitas, ossia un “insieme di studenti attorno ai maestri”, presente in città nel XII secolo.

Ma il via all’università di Pisa fu dato da papa Clemente VI il 3 settembre 1343, data in cui venne emanata la bolla “In supremae dignitatis”, nella quale si riconosceva all’ambiente di studi pisano il titolo di Studio Generale, con la conseguenza di avere privilegi esclusivi e riconosciuti in modo ufficiale.

Lo Studio Generale nel medioevo rappresentava un’istituzione di grado superiore, che però doveva essere fondata o confermata dal Papa o dall’Imperatore; ecco quindi che la bolla di Clemente VI secondo gli storici moderni rappresenta la fondazione ufficiale dell’università di Pisa.

Lo sviluppo

Al momento della sua fondazione, all’università di Pisa si potevano studiare teologia, diritto civile, diritto canonico e medicina, ma all’inizio per l’istituzione non fu facile, anche a causa della guerra tra Firenze e Pisa, vinta dalla prima; dopo la conquista della città, Pisa venne stravolta dal punto di vista economico e sociale, e pertanto fu difficile, se non impossibile, mantenere l’attività accademica.

Ma il declino durò poco grazie a Lorenzo dei Medici, che decise di riprendere lo sviluppo dello Studio pisano; il Magnifico ordinò la costruzione di un palazzo in cui venissero svolte le lezioni: fu la nascita del Palazzo della Sapienza, che anche oggi è il centro dell’università di Pisa, in piazza del Grano.

Simbolo del Palazzo è l’angelo cherubino, la cui effigie fu posta sopra la porta dell’Abbondanza, la porta d’accesso a piazza del Grano. L’angelo cherubino ha una visione più limpida persino di Dio, che è sapienza assoluta, e pertanto esso è diventato il simbolo dell’ateneo, tanto che l’Ordine del Cherubino è un’onorificenza riservata ai docenti più prestigiosi.

Tra picchi di assoluta illuminazione e altri periodi di decadenza, l’università di Pisa riuscì ad attraversare indenne il medioevo, uno spostamento a Firenze e una nuova gloria grazie a Cosimo dei Medici prima e ai Lorena dopo, ma fu grazie alla nascita del regno d’Italia che l’università di Pisa fu riconosciuta tra le sei università primarie del nostro paese.

I giorni nostri

Dopo il rovinoso inizio del XX secolo, con le due guerre mondiali, l’università di Pisa tornò velocemente all’avanguardia. Alle preesistenti ingegneria e farmacia si affiancarono infatti economia, lingue e scienze politiche: fu l’inizio del periodo della cultura di massa, basti pensare che nel 1950 gli iscritti erano 292, nel 1972 divennero 27000.

Oggi che gli studenti sono oltre 45000, sono nate molte organizzazioni studentesche che si occupano della vita quotidiana degli iscritti. Sono anche virtuali, community online in cui è possibile scaricare appunti dell’università di Pisa, pensate per gestire al meglio i 20 dipartimenti e i 150 corsi di laurea, le 50 scuole di specializzazione e i 60 master.

Tra i laureati illustri dell’UniPi dei giorni nostri spiccano Andrea Bocelli, Giosuè Carducci, Enrico Fermi, Carlo Azeglio Ciampi e gli scrittori Tiziano Terzani e Antonio Tabucchi.