“Fare branding”: cosa significa e perché è importante

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logo mailUn tempo si diceva pubblicizzare, propagandare, farsi conoscere. Oggi, un po’ più cripticamente ma in modo più preciso, si utilizza l’espressione”fare branding”. Riducendo all’osso un concetto elaborato e ricco di sfaccettature, per fare branding si intendono tutte quelle attività che concorrono alla creazione, alla diffusione e al rafforzamento di un marchio. Un’attività che, come ogni agenzia di digital pr Milano, Roma e in tutto il Paese sa bene, diventa il motore di un business in grado di fare la differenza tra il successo e il fallimento.

Un’attività importante. Per tutti

Lavorare sul proprio brand dovrebbe essere una priorità, eppure si assiste da sempre a un fenomeno in controtendenza che vuole le piccole e medie imprese non considerare quanto si dovrebbe tale aspetto, favorendo investimenti in altri tipi di aree del marketing e dell’advertising. Spesso, si ha la percezione che l’attività di branding sia appannaggio esclusivo delle realtà societarie di grosse dimensioni, quelle che con il proprio brand possono descrivere un mondo e non hanno bisogno di ulteriori presentazioni per essere riconosciute dal grande pubblico. Una concezione sbagliata, forse figlia di un retaggio del secolo scorso mai del tutto superato e che rallenta e zavorra le economie locali.

Perché fare branding

Innanzitutto, occorre entrare nell’ottica che fare branding non significa dispiegare una riserva di investimenti ingente e alla portata di pochissimi. Ogni attività, infatti, dovrebbe lavorare sul rafforzamento del proprio marchio in relazione alle proprie possibilità, ricevendo comunque un ritorno di investimento consistente, a patto che l’attività sia svolta nella maniera più idonea. Non si tratta di diventare ‘famosi’, non occorre seguire il modello delle major quanto, piuttosto, di costruirsi un proprio bacino di riferimento, diventare un marchio riconoscibile e attestato di credibilità in una nicchia specifica e mirata. Lavorare sulla propria identità risulta fondamentale, mantenendo coerenza nel tempo e diventando, nel medio-lungo termine, punto di riferimento per cluster di consumatori specifici.

Come fare branding

Investimenti, farsi conoscere, lavorare sull’identità appaiono tutti concetti fumosi e difficili da comprendere se non applicati alla realtà concreta. Prima di ogni altra cosa, occorre partire da una attenta auto-analisi, comprendere punti di forza e di debolezza, individuare il target di riferimento e, a quel punto, delineare la propria immagine di brand. Meglio puntare sulla professionalità, sulla leggerezza, o sul divertimento? Che tipo di linguaggio fa più presa? Quali mezzi sono più efficaci per raggiungere il pubblico di riferimento? Una volta risposto a queste domande, sarà più semplice tracciare una strategie di branding. Ovviamente, prima di iniziare a focalizzarsi sulle strategie operative sarà necessario stanziare un budget, che traccerà i margini entro i quali agire e i ‘mezzi’ con cui operare. Solo a quel punto, concretizzato un piano operativo, sarà possibile iniziare la propria attività: social network, sito aziendale, cartellonistica, organizzazione eventi, tavole rotonde sono tutti mezzi più o meno efficaci, dipende anche dal tipo di attività aziendale e dal pubblico di riferimento. Non bisogna mai dimenticare, però, che i risultati giungeranno, se la strategie è stata delineata in modo opportuno, solo nel medio-lungo periodo, ma ne sarà valsa la pena.