Depressione, ansia, disturbo ossessivo compulsivo

Depressione, ansia e disturbo ossessivo compulsivo sono problematiche più diffuse di quanto si possa pensare. Osservare se stessi e vedere la presenza di sintomi che richiamano a tali categorie è un primo importante passo per uscirne, ma affinché questo sia possibile è fondamentale rivolgersi solo ad una figura esperta. Se ci si riconosce in una delle categorie sottostanti e si cerca uno psicologo Napoli allora vi consigliamo di rivolgervi al Centro Flegreo di Psicoterapia Cognitiva.

La depressione

Questo termine è spesso utilizzato a sproposito, causando pericolose mal comprensioni. Che cos’è dunque la depressione? Il DSM-5 colloca i disturbi depressivi all’interno dei disturbi dell’umore e li suddivide in ben 9 categorie, ognuna con sintomi ben precisi. Tra queste le principali sono:

  • Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente, che riguarda soprattutto i bambini manifestanti frequenti scoppi di collera e irritabilità
  • Disturbo depressivo maggiore, caratterizzato da fattori come un umore frequentemente depresso, prolungato scarso interesse per quasi tutte le attività, alterazione del sonno, mancanza di energie, autosvalutazione o eccessivi sensi di colpa, scarsa capacità di concentrarsi, fino ad arrivare a pensieri ricorrenti di morte o ideazione suicidaria
  • Disturbo depressivo persistente (distimia), che vede gli stessi sintomi del disturbo depressivo maggiore, protratti per un periodo di almeno 2 anni (1 anno nei bambini)
  • Disturbo disforico premestruale, dove sbalzi d’umore, irritabilità, umore fortemente depresso, ansia e nervosismo nella settimana antecedente il ciclo mestruale vanno a causare un disagio clinicamente significativo o una chiara interferenza con il lavoro e la vita sociale

L’ansia

I disturbi d’ansia sono sempre più diffusi, complice anche lo stile di vita, gli eventi che si susseguono in questo particolare periodo storico e un’insicurezza molto più presente riguardo il futuro.

In linea di massima l’ansia è descritta come una paura o un’apprensione eccessiva rispetto alla situazione che la persona sta vivendo in quel preciso momento. Come per la depressione, però, anche l’ansia vede diverse sfumature, che vanno a formare categorie più precise. Tra queste, le principali presenti nel DSM-5 sono:

  • Disturbo d’ansia da separazione, dato da eccessiva paura e agitazione al momento della separazione, pur se breve e temporanea, dalle principali figure di attaccamento
  • Mutismo selettivo, manifestato dall’incapacità di parlare nelle varie situazioni sociali, quando in altre come a casa il problema non si manifesta
  • Fobia specifica, caratterizzata da paura o agitazione marcate nei confronti di un preciso oggetto o di una specifica situazione, tali da causare un disagio significativo
  • Disturbo d’ansia sociale (Fobia sociale), con invalidante paura, ansia o evitamento nell’esporsi a situazioni sociali che prevedono un possibile esame da parte di altri
  • Disturbo di panico, manifestato da intenso ed improvviso picco di paura, caratterizzato da sintomi come palpitazioni, vertigini, nausea, sudorazione o tremore
  • Agorafobia, caratterizzata dalla paura di restare soli in luoghi pubblici nei quali sarebbe difficile fuggire o ricevere aiuto in caso di improvvisa difficoltà
  • Disturbo d’ansia generalizzata, data dalla difficoltà nel controllare l’agitazione, con alterazioni del sonno e della capacità di concentrazione tali da portare conseguenze negative nella vita di tutti i giorni

Il disturbo ossessivo compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo, che prima faceva parte dei disturbi d’ansia, viene ora considerato come una categoria a sé, distinguendolo da tutta una serie di altri disturbi ad esso correlati, ma legati ad altro tipo di diagnosi.

Rientrano nei sintomi attribuibili al disturbo ossessivo compulsivo le ossessioni, cioè quei pensieri, immagini o impulsi persistenti e indesiderati, capaci di causare spesso ansia o disagio. A ciò si accompagnano le compulsioni, vale a dire le azioni che la persona mette in atto per cercare di sopprimere o ignorare le ossessioni stesse.

Più che una scelta, le compulsioni sono una specie di obbligo da eseguire, con regole rigide, al quale è praticamente impossibile sottrarsi e non per forza direttamente collegabile all’ossessione in sé.