Semi di finocchietto selvatico: proprietà e benefici

I semi di finocchietto selvatico rappresentano il frutto di una pianta chiamata “Foeniclum Vulgare”, originaria dell’area Mediterranea.

A differenza di molti altri semi, quelli di finocchietto selvatico non rappresentano un super-food, tipica denominazione degli alimenti ricchi di proteine, ma sono largamente usati in cucina per le loro proprietà aromatiche.

C’è da dire però che quest’ultime sono conosciute sin dall’antichità e ampiamente consigliate anche in fitoterapia. Questi semi quindi non sono dei super-food ma presentano delle proprietà nutritive davvero interessanti e che si possono assumere sotto forma di tisane che potete trovare in farmacia anche online.

In Italia vengono usati principalmente nelle regioni del Sud, le coltivazioni più grandi si trovano in Puglia e in Sicilia. In quest’ultima regione vengono utilizzati per la preparazione di numerosi piatti tipici.

Di seguito vi indicheremo proprietà e benefici dei semi di finocchietto selvatico.

Semi di finocchietto selvatico: proprietà e valori nutrizionali

I semi di finocchietto selvatico fanno parte della categoria degli acheni, ovvero quella dei frutti secchi indeiscenti con un solo seme al loro interno. E’ quindi il caso dei semi di cui vi stiamo parlando. Quest’ultimi risultano ricchi di oli essenziali e presentano principi attivi di diversi tipi.

Tra questi segnaliamo la feniculina, il dipinene, il canfene, il fellandrene ed il dipentene. Segnaliamo anche la presenza di un principio attivo, che se assunto in dosi elevate potrebbe portarvi a complicazioni più o meno serie. Stiamo parlando dell’estragolo, il principio attivo che dà quel tipico odore di anice ai semi di finocchietto selvatico, che però si può rivelare cancerogeno. Ovviamente ci teniamo a ribadire che questo potrebbe accadere solamente se assunto in grandi quantità.

Dosi concentrate ed elevate di estragolo possono addirittura far comparire effetti allucinogeni. Quindi fate molta attenzione, anche se difficilmente arriverete ad un dosaggio così elevato tanto da causare questo “fastidio”.

I benefici e i vari usi del finocchietto selvatico

Passiamo ora ai benefici dei semi di finocchietto, che possono essere sia ingeriti così come sono (usati magari come spezia aromatica nelle vostre preparazioni) o anche sotto forma di decotto.

In fitoterapia viene privilegiata quest’ultima soluzione. Il decotto viene fortemente consigliato a chi soffre di difficoltà digestive, in commercio infatti esistono numerose tisane/decotti in bustine (già pronte per essere utilizzate).

Ebbene, i semi di finocchietto sono in grado di combattere egregiamente attacchi di epigastria, aerofagia, tensioni intestinali e crampi addominali. Non finisce qui perché si rivelano anche un grande alleato per combattere la sonnolenza, il singhiozzo ed anche il vomito.

Ci teniamo a precisare che secondo alcuni studi scientifici (non dimostrati però in maniera ufficiale), l’utilizzo di questi semi durante la fase di allattamento potrebbe portare ad alcune complicazioni al feto.

Le eventuali complicazioni sono sempre legate sempre all’estragolo, se quindi ingerite questo tipo di semi durante l’allattamento, il principio attivo verrà inevitabilmente trasmesso anche al feto. Ribadiamo quindi che si tratta di una sostanza cangerogena.

Ma se assunti in piccole quantità (magari utilizzati come spezie aromatiche) non recheranno alcun problema al nostro corpo. Anzi, potremmo beneficiare delle sue importanti proprietà nutritive.