Risarcimenti danni da malasanità, quando le assicurazioni non vogliono pagare

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risarcimenti danni malasanitàGli errori medici sono purtroppo all’ordine del giorno, a renderli molto frequenti sono diversi fattori, ad esempio possono essere sottovalutati i sintomi del paziente. In genere con il termine malasanità si intende un omissione o un’azione compiuta dal medico e che tende ad aggravare la situazione del paziente, può trattarsi di una mancata diagnosi, diagnosi eseguita in ritardo o un errore in seguito ad intervento chirurgico. Se anche tu ne sei stato vittima ecco cosa devi sapere.

Risarcimenti danni da malasanità: obbligo assicurativo per il medico

La legge stabilisce che il medico abbia l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa al fine di coprire il risarcimento del danno dovuto ad eventuali errori. Se a molti questo può sembrare un onere eccessivo per un professionista, di sicuro si rivela una tutela per i pazienti ed evita che si abbia un’esecuzione forzata sui beni del professionista che di sicuro sarebbe più dannosa rispetto al pagamento del premio assicurativo. I numerosi casi di malasanità dovuti a mancata diagnosi hanno anche portato molti professionisti a scegliere la medicina difensiva, cioè sottoporre il paziente ad esami che a prima vista risultano inutili per il caso del paziente trattato, ma che comunque, anche se con percentuale di probabilità vicina allo 0, potrebbero portare ad una corretta diagnosi. La medicina difensiva ha però trovato un ostacolo nella legge che ha stabilito dei limiti alle prescrizioni mediche.

Risarcimenti danni da malasanità: come ottenerli?

Se fino ad ora si è visto come il medico può tutelarsi a fronte di ipotetici errori medici, ora si passa a delineare come può tutelarsi il paziente, o i suoi eredi in caso di decesso, se vittima di errore medico. La prima cosa da fare in questi casi è documentare l’errore, ad esempio attraverso un’autopsia o facendosi assistere da periti medici legali. Sottoporsi ad una perizia vuol dire sottoporsi ad ulteriori esami che mirano a porre in evidenza in modo certo l’errore del medico.Una volta pronta la perizia, devi chiedere il risarcimento alla compagnia di assicurazione, ed è qui che iniziano i problemi perché di solito le compagnie vogliono evitare i pagamenti. Se la compagnia di assicurazione non addiviene ad un accordo l’unica strada che resta da percorrere è quella giudiziaria. È bene precisare che anche il giudice tenterà prima la via della conciliazione prevista dal codice di procedura civile all’articolo 696 bis. Se le parti si conciliano verrà redatto un verbale di conciliazione che vale come titolo esecutivo, ciò vuol dire che attraverso questo verbale, se la compagnia di assicurazione non versa quanto concordato, potrai iniziare immediatamente una procedura di esecuzione forzata senza dover prima iniziare un’ulteriore procedura di accertamento. Se, invece, non trovate un accordo sarà necessario procedere con una vera e propria azione giudiziaria volta ad accertare se sei stato vittima o meno di malasanità.

È bene sottolineare che spetta a chi agisce in giudizio in quanto vittima di malasanità, provare di essersi rivolto ad un determinato medico, o struttura sanitaria, avere ricevuto nella stessa delle prestazioni sanitarie e che da un errore nell’espletamento delle stesse è arrivato il danno.

Responsabilità penale del medico

Per quanto, invece, riguarda il medico, grazie alla legge Balduzzi del 2012, può essere sollevato da responsabilità penale nel caso in cui si sia attenuto alle linee guida stabilite per il trattamento di una determinata patologia e alle buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica. In questo caso, pur venendo meno la responsabilità penale per lesioni personali o omicidio colposo, non viene meno il diritto al risarcimento del danno. Tutte queste particolarità rendono la procedura abbastanza complessa ecco perché quando chiedi il risarcimento del danno per malasanità è bene che ti faccia assistere da professionisti del settore.